Sono una ragazza di 25 anni, vivo con i miei genitori, mia sorella di 19 anni e mio fratello di 22 anni. Dall’età di 10 anni che mi occupo della mia famiglia in qualsiasi cosa. Nella vita lavoro e studio all’università, sono sempre stata responsabile e indipendente. Oggi con la mia famiglia non riesco più a vivere, sono sempre nervosa, non c’è più comunicazione. Per loro sono solo quella che deve soddisfare le loro richieste e se mi lamento di qualcosa che non va o che magari sono stanca di tutte queste responsabilità si offendono e mi fanno passare per quella che gli rinfaccia i sacrifici che ho fatto per loro. Non vado mai bene per quello che sono per loro sono pesante, il mio carattere non va bene, devo cambiare. Il problema che questo mio lato nervoso e magari pesante viene fuori solo con loro, con i colleghi non ho problemi, con gli amici nemmeno ma solo con loro. Sono talmente stanca che delle volte penso al suicidio per il semplice fatto che vedo che la mia vita mi sta scivolando tra le dita e soprattutto vedo e me lo sento dire che loro senza di me starebbero bene e soprattutto mia madre lo dice che è la causa di tutte queste responsabilità che mi sono assunta fin da bambina e questo mi fa soffrire parecchio. Non so più cosa fare, sono già stata seguita da una psicologa ma non è cambiato niente e sono stata anche trattata con anti depressivi ma la situazione è sempre la stessa. Vi chiedo di consigliarmi sulla strada migliore da prendere. Grazie
Anonima, 25 anni
Cara Anonima,
non deve essere per nulla facile gestire questo stato di impotenza che porta poi a sminuire ogni tua risorsa.
Ci sembra come se ti stessi accartocciando su te stessa facendo prevalere la pesantezza, la fatica, la rabbia, mettendo invece in secondo piano la vitalità che usi negli altri contesti.
Hai mai pensato di andare a vivere da sola? Magari avendo uno spazio tuo, riesci a gestire meglio le dinamiche familiari e a non sentirti completamente assorbita dalle loro richieste. Anche se devi sentirti tu libera da questo vincolo simbiotico familiare.
Per il percorso terapeutico capiamo la sfiducia, a volte non è facile trovare il terapeuta adatto a noi, e bisogna anche ragionare che a volte possano anche attivarsi delle resistenze per quanto la voglia di mettersi in gioco è elevata.
Lo spazio terapeutico potrebbe aiutarti a trovare strategie alternative per sottrarti al ciclo viziato che ormai si è stabilito nelle comunicazioni familiari, trasformare la tua rabbia in assertività, in bisogno di creare confini più chiari senza necessariamente sentirti in colpa.
Tu stessa sei consapevole che hai tante risorse e che sei una ragazza vitale e apprezzata in tanti contesti, riparti da questa consapevolezza.
Torna a scriverci se ne sentissi il bisogno.
Un caro saluto!